AREA RISERVATA - ANALISI DEL MICROBIOTA

Il microbiota umano è definito come “l’insieme dei microrganismi che abitano dentro e sulla superficie del nostro corpo”. Nello specifico l’insieme delle popolazioni di microrganismi che popolano l’intestino dell’uomo viene definito microbiota intestinale. Il microbiota svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dello stato di salute dell’individuo poiché implicato nello sviluppo e funzionalità del sistema immunitario, nella regolazione delle funzioni digestive e metaboliche e nello svolgimento delle funzioni neurologiche. Il microbiota è formato da circa 100 trilioni  di microbi, il cui numero è 10 volte superiore al numero delle cellule eucariotiche del corpo contribuendo a circa 1,5-2 kg del suo peso totale

Nel corso dei primi 3 anni di vita, l’iniziale diversità microbica si normalizza e tende a restare tale infatti, nell’adulto la composizione del microbiota tende a essere stabile in condizioni fisiologiche. Il microbiota si forma con il primo respiro emesso dal neonato, anzi  ancora prima quando il feto entra in contatto per la prima volta con la flora batterica vaginale materna. La modalità con cui una persona nasce (parto naturale o cesareo) determina quindi la composizione del microbiota intestinale

Se il parto infatti è cesareo questa prima contaminazione batterica non avviene e ciò determinerà nel bambino una microflora diversa.  Anche l’allattamento influenza la composizione della flora intestinale: quello materno stimola la crescita di bifidobatteri (essenziali per il benessere dell’intestino e per neutralizzare i batteri nocivi), mentre l’allattamento artificiale favorisce l’instaurarsi di una flora diversa e con livelli più bassi di bifidobatteri
Diversi studi pubblicati negli ultimi anni hanno osservato una relazione tra un microbiota intestinale materno alterato, in genere a causa di infezioni o stress durante la gravidanza, e problematiche psichiche della prole.

l microbiota intestinale materno promuove il normale sviluppo del cervello regolando i livelli di piccole molecole che possono entrare nel cervello fetale. E’ molto importante verificare lo stato di salute del proprio microbiota attraverso specifico test

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Asse Intestino Cervello

I cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale sono stati associati a molte malattie neurologiche, tra cui la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, l’autismo e il morbo di Alzheimer.

Recentemente, un gruppo di ricercatori ha identificato due nuove molecole batteriche che sono in grado di raggiungere il cervello e inibire la funzione delle cellule cerebrali

Microbiota e Immunità

In condizioni normali, i batteri (come per esempio i bifidobatteri e i lattobacilli) svolgono un’azione protettiva per l’organismo e neutralizzano i batteri nocivi

In condizioni normali, i batteri sono in grado di produrre metaboliti come gli Acidi Grassi a Catena Corta tra questi:

•Acido butirrico

•Acido propionico

•Acido acetico

Gli SCFA possono influenzare il sistema immunitario regolando la differenziazione, il reclutamento e l’attivazione di cellule immunitarie come neutrofili, macrofagi e cellule T.

Microbiota e Alimentazione

Siamo quello che mangiamo.

Se questo è vero per indicare il nostro benessere generale, lo è ancora di più quando parliamo di microbiota. Infatti, per avere una sana flora intestinale occorre mangiare bene, fin da piccoli

Una dieta ricca di grassi, zuccheri, alimenti raffinati e povera di frutta, verdura e cereali integrali può alterare seriamente la flora batterica. Mangiare una varietà di cibi è forse il miglior modo per incrementare la diversità microbica, e non esiste momento migliore per farlo che durante i primi anni di vita.

Ottimi sono i cereali integrali, inclusi avena, orzo, riso e quinoa. Frutta e verdura, legumi ricchi di proteine come piselli, lenticchie e fagioli che abbondano di fibre

Microbiota e Sport

E’ ormai noto che l’esercizio fisico regolare incida sull’omeostasi sistemica provocando risposte a livello degli organi, molecolare, fisiologico, metabolico, del sistema immunitario e anche dell’asse intestino-cervello. Praticare sport offre inoltre una possibilità di trattamento e prevenzione di svariate condizioni croniche in cui il microbiota intestinale è in qualche modo implicato.

Al contrario, la sedentarietà contribuisce allo sviluppo delle cosiddette malattie del progresso, anch’esse legate alla composizione batterica, tra le quali si annoverano l’obesità, il diabete, l’asma e le patologie cardiovascolari.

L’esercizio fisico ad alta intensità, inoltre, aumenta temporaneamente la permeabilità intestinale, l’infiammazione a livello sistemico e lo stress ossidativo.

L’organismo risponde allo stimolo stressogeno dell’attività fisica mettendo in atto una serie di meccanismi di adattamento benefici che, nel lungo termine, migliorano la resilienza della barriera intestinale e dell’intero organismo.

Il microbiota intestinale può influenzare l’adattamento all’esercizio fisico, in quanto può avere un ruolo chiave nel controllo dello stress ossidativo e della risposta infiammatoria, così come nel miglioramento del metabolismo energetico e dello stato di idratazione, durante un’attività ad alta intensità

Test genetico microbiota intestinale

Un pannello di test con finalità preventive e predittive che prevede lo screening di una serie di polimorfismi correlati a alterazione del microbiota intestinale ed insorgenza di condizioni quali: sindrome metabolica, infiammazione intestinale cronica, Morbo di Crohn e colite ulcerosa.

Il test è molto utile a scopo preventivo delle condizioni sopra descritte ma anche in individui in cui queste problematiche siano già insorte, oltre che in pazienti in fasi particolari della vita come gravidanza, allattamento, menopausa, infanzia ed invecchiamento.

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